Spesso quando si parla di assicurazioni, il primo pensiero è il costo da sostenere, ritenuto da molti una spesa inutile, superflua, specialmente se obbligatoria.
L’Italia ha purtroppo il tasso generale di assicurazioni fra i più bassi d’Europa, gli italiani sono conviti di conoscere bene questa tematica ma spesso non è così, infatti c’è una forte sottostima dei rischi più concreti e al contrario, una sovrastima di quelli meno improbabili e come spesso succede, ce ne accorgiamo quando il danno è già fatto.
Più che concentrarsi sul costo annuo da sostenere, bisognerebbe infatti concentrarsi sui supporti di cui si potrebbe beneficiare in caso di bisogno. I contratti assicurativi servono proprio a compensare un’eventuale mancanza di reddito e di capacità produttiva in caso di un evento non previsto, aiutandoci a fronteggiare situazioni impreviste che potrebbero avere un impatto anche molto grave sulla nostra vita o su quella dei nostri cari, come incidenti automobilistici, malattie gravi, perdita di autosufficienza, danni causati dal maltempo, terremoti, incendi, ecc…
Dovremmo imparare dunque a pensare alle assicurazioni private come ad un ombrello che apriamo ed utilizziamo in caso di pioggia, a qualcosa che è in grado di darci riparo e protezione.
John Lennon cantava: “La vita è quello che ti succede mentre sei occupato a fare altri programmi”.
UNA GUIDA IN 5 TAPPE PER APPROFONDIRE QUANTO CI COSTA NON ASSICURARCI
Tappa 1: il costo dei danni alla persona
In questa prima tappa della nostra guida alla protezione familiare, patrimoniale e aziendale, ci concentreremo sul bene più grande: noi stessi.
Nel 2023 le denunce di infortunio (mortali e non mortali) sono diminuite del 16,1% rispetto alla fine del 2022. Erano, infatti, 697.773 a fine dicembre 2022, nel 2023 sono scese a 585.356; il settore della Sanità evidenzia un decremento importante passando dalle 84.327 denunce del 2022 alle 41.171 del 2023. Secondo Istat sono 3,1 milioni le persone disabili in Italia, il 5,2% della popolazione italiana.
In caso di invalidità permanente, cioè forma molto grave di danno fisico, causata da un infortunio o da una malattia, che impedisce o riduce la capacità di lavorare, quanto ci riconosce l’INPS?
- Con un’invalidità inferiore al 33 % non è previsto nessun beneficio economico;
- Oltre il 33% e fino al 73% di invalidità, l’INPS non riconosce alcun sussidio, ma solamente alcuni benefici, tra i quali, esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, diritto alla fornitura gratuita di protesi ed ausili (es. calzature ortopediche);
- Oltre il 74% di invalidità si ha diritto ad un assegno mensile che l’INPS corrisponde in favore dei soggetti ai quali è stata riconosciuta una riduzione parziale della capacità lavorativa, pari a 313,91 euro, per tredici mensilità.
L’importo erogato non è certamente adeguato a far fronte a tutte le spese connesse in caso di danno grave, come ad esempio la riabilitazione e le spese di cura e assistenza di cui necessariamente si ha bisogno. Nel caso di invalidità considerate minori (es. ridotto utilizzo di un arto a seguito di incidente stradale o sportivo), non percependo alcun sussidio, l’esborso economico da affrontare è notevole e non sempre possibile, causando, in molti casi, maggiori danni a chi lo ha subito.
Una copertura assicurativa che garantisce alla persona danneggiata la sicurezza economica di poter gestire le spese di cura in caso di eventi fortuiti, che accadono in modo imprevisto, è fondamentale, considerando anche i benefici fiscali previsti in fase di dichiarazione dei redditi.
I tempi di attesa del SSN, negli ultimi due anni, sono più che raddoppiati e non più adeguati alle esigenze mediche di una persona, soprattutto se ha subito un danno a causa di infortunio o malattia. Pensiamo ad esempio alla riabilitazione o alle visite specialistiche per le quali le liste di attesa sono anche superiori all’anno.
Mediamente il costo di un ciclo di fisioterapia riabilitativa, in una struttura privata, si attesta sui 2.000 euro e varia a seconda della gravità del danno e dei tempi di recupero.
Per farsi male ci vuole poco e spesso i danni più gravi avvengono in maniera più banale come una semplice caduta o una distrazione alla guida.
La polizza contro gli infortuni e la malattia grave, non aiuta solo la persona assicurata, ma anche a chi gli sta vicino, che senza un capitale adeguato verrebbe condannato a disagi notevoli che costringono la famiglia a rivedere totalmente la propria organizzazione quotidiana.
In sintesi, queste tipologie di contratti assicurativi hanno due vantaggi principali:
- Rimborsare (o anticipare) le spese mediche conseguenti ad un danno fisico causato da evento accidentale o da una malattia grave
- Garantire un capitale in caso di invalidità permanente
Affrontare una disabilità o una inabilità, anche temporanea, con le sole proprie risorse economiche o farlo con un capitale garantito da una compagnia assicurativa, sono due cose ben diverse.
A seguito di un infortunio ci si può veder costretti a smettere di lavorare o dover cambiare lavoro, ad affrontare spese impreviste, anche talvolta importanti, come il dover cambiare casa per le barriere architettoniche insormontabili, oppure ristrutturare casa per renderla adatta alle nuove necessità.
Il costo di una copertura assicurativa contro gli infortuni è legato alle singole esigenze personali ed è decisamente contenuto rispetto all’esborso economico medio, causato da un evento fisico traumatico.
La polizza infortuni è sicuramente uno dei pezzi più importanti di un piano assicurativo personale e famigliare, ma da sola è una coperta troppo corta…
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